di REDAZIONE
La partita non è ancora finita, ma un'altra importante tappa è segnata: con il via libera dell'Eurogruppo alla prima lista di riforme di Tsipras e all'estensione di quattro mesi del programma di salvataggio, si avvicina lo sblocco degli aiuti necessari ad Atene per sopravvivere. Ma il risultato non è ancora scontato: per la Ue la lista è solo "un buon punto di partenza", e per Fmi e Bce è troppo vaga per pensare che la prossima tranche di aiuti sia già in tasca. Tsipras e i suoi ministri hanno fino al 30 aprile per riempire di contenuti la loro lista, e solo allora l'ex Troika potrà dare il suo parere definitivo e raccomandare o meno l'esborso degli aiuti.
Con l'ok dell'eurogruppo possono partire le procedure nazionali di approvazione dell'intesa. Ora dovranno esprimersi i Parlamenti di Germania, Olanda, Finlandia e Slovenia, possibilmente entro fine mese visto che il 28 scade l'attuale programma di sostegno. Ma non dovrebbero esserci rischi anche se vi fosse
Come ho già detto altrove credo che sia tutto un teatrino. La Grecia ha soldi fino alla fine di Febbraio e non ha ancora pronte le dracme per sostituire l’Euro. Quindi per ora ingoia il rospo, prende i soldi per andare avanti qualche mese ma tutti, Ue compresa, sanno benissimo che la Grecia è fallita, che non potrà mai ripagare il debito, che non potrà sopravvivere se non uscendo dall’Euro. Uscendo dall’Euro e stampando Dracme avrà i soldi per pagare stipendi e pensioni pubbliche, svalutando potrà attirare turisti ed investitori.
La Ue accetta il teatrino perché tra poco entrerà in vigore il quantitative easing, così se altri paesi con economie ben più pesanti della Grecia, tipo l’Itaglia, proveranno a fare lo stesso (default ed uscita dall’Euro) per il quantitative easing l’80% del debito pubblico tagliato sarà a carico della banca centrale (Banca d’Italia in questo caso) e a risponderne saranno i cittadini (maggiori tasse) e le riserve auree.
Ho letto recentissimamente un paio di articoli chiarificatori in merito alla vicenda greca.
Fanno finta di salvare la grecia, per non far fallire le banche che detengono titoli greci e tutti gli altri derivati ad essi collegati.
Vogliono evitare che sia ufficializzato il default greco per evitare defaults bancari franco-tedeschi che possono aver ripercussioni gravi e forse esiziali su tutta l’impalcatura finanziaria e politica europea.
Di conseguenza non si fanno scrupoli per imporre di tutto e di più alla politica e alla popolazione greca.
E’ come un malato comatoso in rianimazione che non deve morire, anche a costo di attuare terapie temerarie e sperimentali.
Questo è quello che ho capito.
Ora, mi chiedo come possano i nuovi reggitori del potere greco accontentarsi di quanto ieri, sulla base di promesse riformatrici approntate in fretta e furia in un week-end, viene concesso loro da quel branco di delinquenti e ricattatori europei , considerato che per i sudditi greci poco o nulla migliorerà.
Perché accettano, quando elettoralmente hanno promesso di far saltare il banco e andarsene per la loro strada?
Non è certo per spirito patriottico, dato che sono dei politici, e visto che la popolazione evidentemente non ha speranza alcuna di un miglior futuro.
Cosa pensano di ottenere in quattro mesi di ossigeno in più?