di MATTEO CORSINI
Che l’Italia non sia un Paese in cui il diritto di proprietà e la libertà contrattuale sono rispettati non è una novità.
Che assumere personale strappandolo alla concorrenza sia addirittura oggetto di sentenza di condanna per concorrenza sleale a me pare allucinante. Ma è quanto accaduto (lo apprendo dal Sole 24Ore) di recente.
“Assumere personale strategico e altamente formato da un’azienda dello stesso settore per impiegarlo nello svolgimento di mansioni uguali o anche assimilabili è concorrenza sleale: lo stabilisce il tribunale di Macerata (ordinanza nr. 2153 del 30.7.2018 e procedimento nr. 2443 del 24 ottobre 2018), accogliendo il ricorso d’urgenza presentato da Tigamaro, azienda marchigiana della pelletteria, che lamentava un’operazione di storno illecito di dipendenti, con la modalità del cherry picking”.
Contento l’imprenditore che ha vinto la causa:
“Una sentenza esemplare dalla quale io, imprenditore, che investo qu
Ma ci vuol poco a correggere il tiro… Il coltello dalla parte del manico ce l’hanno gli imprenditori… basta che lo usino nella maniera corretta e chiara… al giorno d’oggi non si puo’ piu’ contare sulla fiducia… ne’ sull’attaccamento all’azienda che ti ha fatto crescere e insegnato i segreti del mestiere….cose d’altri tempi, purtroppo…