di CARLO CAGLIANI
Il tema della massa, intesa come collettività indistinta e priva di autentica autonomia, ha accompagnato la riflessione filosofica e politica dall’antichità alla modernità. Se da un lato la comunità è stata concepita come base della vita civile, dall’altro la “massa” appare spesso come una degenerazione: sinonimo di irrazionalità, omologazione e perdita dell’individualità. A tal guisa, propongo ai lettori una ricognizione critica delle principali posizioni espresse da autori che, in tempi e contesti diversi, hanno analizzato e denunciato i rischi della mentalità collettiva.
1. La massa nella filosofia antica
Nella tradizione classica il giudizio sulla folla è perlopiù negativo. Platone, nella Repubblica, avverte che “la moltitudine non è in grado di filosofare”¹ e che il governo dei molti conduce inevitabilmente a forme degenerative della democrazia. Aristotele, pur riconoscendo una funzione politica al popolo, diffida della sua capacità