di MATTEO CORSINI
Dopo oltre un decennio di politiche monetarie molto espansive, le principali banche centrali sembrano iniziare a essere in difficoltà nel sostenere la correttezza del loro operato. Nonostante continuino a ripetere, in sostanza, che meglio di così non si poteva fare e che se le economie non crescono poi così tanto è colpa dei governi (il che è condivisibile, ma per motivi di fatto opposti a quelli addotti dalle banche centrali), le argomentazioni utilizzate sono sempre meno credibili e, in taluni casi, perfino ridicole.
Per esempio, nel suo ultimo rapporto semestrale sui rischi alla stabilità finanziaria, la Federal Reserve ha scritto, tra le altre cose:
“Nonostante i prezzi degli asset rimangano alti in diversi mercati, ciò è dovuto principalmente al fatto che i rendimenti dei titoli del Tesoro sono bassi. Quando analizzati in relazione al rendimento dei titoli del Tesoro, le valutazioni di obbligazioni societarie e azioni sono vicine ai normali l
La finanza mondiale si trova in un equilibrio alquanto precario.