di PAOLO L. BERNARDINI
Giova, di quando di quando, riascoltare, criticamente certo, la voce dei Maestri. Criticamente, intendo, e non dogmaticamente, come insegna appunto il pensiero liberale, quando tradizioni altre, collettivistiche, tendono a creare “auctoritates” non passibili di critica, anche nel caso che il loro pensiero si riveli inadeguato al presente, o in esso si siano individuati errori logici. Dal momento che in meno di due anni di vita questo giornale ha superato i due milioni di visualizzazioni, fare il punto (teorico), o piuttosto ribadire il punto, credo sia doveroso. Con una prima clausola cautelativa: questo mio modo di vedere non so se sia del tutto o solo in parte condiviso da coloro che il giornale portano avanti, e dai suoi lettori.
E’ solo il punto di vista di un libero collaboratore. Ma dal momento che molto spesso su queste pagine è affiorato il problema del rapporto tra indipendentismo (creazione di nuovi Stati) e liberalismo classico (in princ