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Ora monti fa il regista di “grande fuga dall’italia”

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di PONGO

Il meraviglioso mondo del cinema! Chi non si ricorda momenti cinematografici meravigliosi, pellicole che ci hanno raccontato storie forse  inventate, frutto di fantasia e di illusione ma che ci sono entrate talmente nell’anima  che ormai fanno parte di noi. Potrei citarne alcune ma sicuramente ne dimenticherei altre forse  più importanti ed allora preferisco lasciare a ciascuno la possibilità di chiudere gli occhi per rivivere quei momenti indimenticabili.

Mi è giunta voce, ed è una anticipazione quella che vi dico, che è in preparazione un film veramente straordinario, il cui  titolo sarà “Fuga dall’Italia!”. Il regista, non vorrei sbagliarmi, è un grande  personaggio, un artista che va per la maggiore e mi pare si chiami Mario Monti. Si dice  che l’inizio della vicenda parta da un gruppo di persone, tutti italiani e  nemmeno troppi , che si  incontrano   nel Colosseo. Ovviamente non è un film storico per cui non sono previsti   gladiatori e  bestie feroci. L’unico parallelo eventuale con l’antichità è forse una vaga metafora col passato e cioè che le persone che si ritrovano  là, nell’Anfiteatro Flavio  ovvero nel Colosseo,  si sentono talmente esasperate e circondate a 360° da problemi di cui non si trovano assolutamente le soluzioni che  forse è  addirittura peggio delle belve di un tempo.  Qualche esempio di tali disperazioni? Una smisurata quantità di parlamentari, spesso incapaci e delinquenti, che sono di fatto un grosso peso per  tutti e tutto.  A  partire dalla riforma elettorale per cui non si trova uno sbocco preciso, tanto più ora che si ipotizza il voto anticipato. Se le elezioni saranno prima del previsto, in che senso voteranno quei poveri italiani? L’anticipo del voto, da una parte renderà forse più snello l’accordo tra le parti  opposte  ma  più probabilmente, essendo la casta politica d’Italia una categoria di privilegiati ma anche di grandi sciagurati, farà restare tutto quasi come prima, un quasi Porcellum praticamente un vero Porcum. Inoltre il voto anticipato sarebbe comunque dannoso per le votazioni Regionali in particolare in quelle regioni travolte da scandali,  quelle dei veri mostri,  i vari Formigoni,  Polverini ed altri,  grandissimi interpreti di films memorabili, dove i giochi sono da rifare. Nel film i nostri pochi italiani  nel Colosseo sono sempre più angustiati da una burocrazia costosissima e con la capacità insormontabile di bloccare ogni iniziativa di sviluppo, ben olltre qualsiasi altro Paese. Il film sarà grandioso perché tutto è spettacolare compreso l’inizio delle primarie del Pd, ambientato in un grande studio da  X Factor ed  i protagonisti da votare sono belli, talmente belli che vien  voglia di votarli solo a vederli. Mentre dall’altra parte si stanno organizzando le stesse primarie, ma non si sa se ce la faranno, ecco quindi la giusta dose di suspance! Con  il grande interprete Angelino Jolie Alfano che le vuole, mentre il Grande Capo come sempre fa il One-man-show e tutta una serie di bravi attori e attrici Pdl che sicuramente  avranno un grande futuro ma che si barcamenano. Un film da ricordare, non solo per il  grande regista  Monti ma anche per l’aiuto regista, la grandiosa Elsa Fornero, figura assolutamente   invidiabile e  spiazzante, dove in tutti i suoi interventi sembra non azzeccarne una, forse non capisce proprio un bel  niente, e  tutto questo è vero grande spettacolo! La Fornero collabora anche ai testi dello stesso film, e ricordiamo la sua frase espressa davanti ad un grave malato : “Anche la vita da ministro è difficile…”.  Grande autrice  geniale! I nostri italiani nel Colosseo sono spettacolarmente avviliti anche dal degrado ambientale, soprattutto i toscani. Chiaramente pure negli anni di non ristrettezze economiche l’ambiente  italiano è sempre stato trascurato, nessuno ha mai controllato e ripulito i letti dei fiumi,  i  boschi ed in compenso la cementificazione ha sempre fatto la parte da leone. Figuriamoci ora, con spaventosi tagli alle regioni, province e comuni, e chi mai se ne può fregare delle cause che ogni anno portano  inondazioni, alluvioni, immensi danni al territorio, all’agricoltura, al turismo, oltre a decessi di umani ed animali ? Ma questo argomento nel film è altamente spettacolare e  abbiam ben presente la spettacolarità di intere campagne e vallate coperte d’acqua, persone salvate con barche ed elicotteri, case e macchine distrutte e  rovesciate, ecc.

Nel film una parte preponderante ed unica, rispetto soprattutto alla cinematografia degli altri Paesi, sta nella nuova povertà, una povertà dei tantissimi  interpreti che han perso il lavoro, che lo stanno perdendo, della loro precarietà, del nulla che riguarda il loro futuro di italiani e avanti così. Quello della povertà sarà un aspetto del film che riguarda  sempre più gente, operai, professionisti, giovani, disoccupati ed anche imprenditori che pagando le tasse richieste non hanno soldi da dare ai dipendenti. Un film di vera e autentica povertà da fare invidia al neorealismo del dopoguerra, in perfetta concorrenza  con capolavori tipo “Ladri di biciclette” di De Sica e Zavattini.

Insomma sono queste le  poche indicazioni pervenutemi su questa grande opera cinematografica di prossima produzione. So anche che i pochi italiani che erano  nel Colosseo all’inizio delle riprese,  sono poi diventati sempre di più, centinaia, migliaia e forse milioni, sempre più disperati, arrabbiati, increduli, e siccome sinceramente c’è ben poco da sperare  nonostante la buona volontà, poiché  in questo Paese vince sempre  l’ingiustizia, l’immobilismo, la burocrazia, la furbizia, la criminalità e l’aumento delle tasse, al fine questi milioni di persone chiuse nel Colosseo decidono assolutamente di  fuggire, da cui il titolo del film “Fuga dall’Italia”. Milioni e son sempre di più e  si cercano ancora altri interpreti percui chi è interessato può andare là e fare un provino. Il finale sarà che con la disperazione al limite estremo, dall’antico Anfiteatro romano partiranno prima una,  poi due, tre… dieci… cento, mille… decine di migliaia di mongolfiere colorate e meravigliose che  si alzeranno nel cielo, piene di gente che urla e canta di gioia,  felice e desiderosa di crearsi un futuro in un Paese chissà dove,  ma in cui  la parola futuro abbia un significato. Ogni tanto alcuni italiani torneranno a visitare l’Italia e le sue bellezze naturali e culturali, torneranno certamente ma  come  turisti stranieri a visitare il Colosseo da cui sono partiti un giorno lontano lontano.

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4 COMMENTS

  1. Ci mancava solo questa, che il cannibale Mario Monti facesse pure un film. Ma è colpa nostra. Siamo noi a legittimare i cannibali a mangiarci. Perché sono cannibali. E lo sono tutti, compresi quelli che si proclamano anticannibali per poi mangiarci meglio come il lupo nella favola di Cappuccetto rosso. Tutto ciò risulta dalla storia degli ultimi 65 anni, ma credo che sia ciò che continua da sempre a ripetersi. E non mi riferisco solo al nuovo partito di Montezemolo che inneggia a Monti, o agli altri politicanti, ma a tutti noi in quanto molti andranno purtroppo ancora a votare. Se non vogliamo i cannibali al governo, perché li andiamo a votare? Costoro, rossi, neri, viola, ecc., sono tutti convinti di essere nel giusto: il cannibalismo è infatti per il cannibale cosa buona e giusta. Pertanto, se in applicazione del principio democratico si reputa inammissibile il cannibalismo nell’organizzazione sociale (in quanto incompatibile per coloro che hanno diritto a non essere mangiati), dovremmo per conseguenza logica ammettere che non tutto quello che è legale è legittimo: la democrazia di una maggioranza di cannibali non rende legittima la legalità dei cannibali. Come mai allora abbiamo ancora fede nell’urna? Siamo stupidi? Sembra di sì perché sono ancora in molti ad affermare la necessità di andare a votare a tutti i costi, perché non votando – si dice – daremmo ancora ulteriore spazio ai cannibali. La fede nel voto qui auspicata è però una fede per paura dei cannibali! E tale fede per paura comporta una democrazia talmente fasulla che in realtà è una dittatura nascosta: chi ancora vota, sapendo che il voto favorevole al partito dei cannibali (come quello recente di Montezemolo inneggiante a Monti), o sfavorevole ad esso (come quello di coloro che vogliono “mandare a casa” Monti per prendere il suo posto), porta allora al governo ulteriori cannibali, legittimando la dittatura occulta che ci sta attualmente devastando i portafogli.
    Credo che tutto ciò dipenda dal retaggio di una concezione della natura umana antica quanto il mondo, e che occorrerà ripensare, domandandoci: la natura dell’uomo è davvero malvagia? Dai tempi dei tempi ci hanno spiegato, perfino attraverso i fatti biblici di Caino ed Abele, che lo è. Se però io osservo i miei conoscenti non trovo un individuo che io possa giudicare malvagio. Si obietterà che in una grande metropoli il numero dei Caino si trova. Senz’altro, ma anche ammessa l’esistenza di un preciso numero di malvagi sul pianeta, potrò dire solo che tale numero è quello dell’eccezione che conferma la regola, e cioè che la natura umana non è cattiva. Mencio, discepolo di Confucio, diceva che la natura umana è essenzialmente buona ed autosufficiente, per cui necessita solo di un processo di autocritica e di autorealizzazione per essere completa, mentre “ Xün Zi, un altro discepolo, affermava il contrario: la natura umana è essenzialmente cattiva, per cui necessita di istruzione, rituali e controlli per modificarne la tendenza naturale nei suoi membri. Ecco i controlli affinché tutti paghino! Eppure è notorio che tutte le guerre incominciano proprio coi controlli. Andando avanti con questa insana idea della malvagità della natura umana e con questa dottrina dei controlli, che crede kantianamente che l’uomo sia un legno storto da raddrizzare, o hobbesianamente un lupo da addomesticare, ci siamo però ridotti ad avere un Mario Monti al governo, che se vogliamo dirla tutta, è a capo di un vero e proprio terrorismo di Stato. Da Monti (“guerra agli evasori”) a Kant (“raddrizziamo il legno storto”), fino a Hobbes (“homo homini lupus”: l’uomo è lupo all’uomo) ed a Caino (“oremus”) non abbiamo forse dimostrato a sufficienza che è una superstizione credere che la natura umana sia cattiva? “Quod super stat” è infatti la superstizione di ciò che “sopra sta” senza verifica, cioè acriticamente. Nella realtà dei fatti, la qualità umana di essere “legno storto” (secondo Kant), la ferocia dell’uomo in quanto “uomo-lupo” (secondo Hobbes), e l’impulso fratricida dell’uomo (secondo il Pentateuco) a chi appartengono allora? Appartengono solo alla classe dirigente! Cioè alla statocrazia centralista attuale, non alla gente comune. Se mai la gente comune avesse una colpa, avrebbe solo quella dovuta alla sua schiavitù, che non le permette nemmeno di pensare, per cui va, ignara, a votare per questi cannibali, che parlano di regolamentare e di modificare la presunta natura malvagia dell’uomo, escludendo se stessi in quanto si fanno creatori super partes di regole per gli altri. Non è forse questo che dissero incessantemente profeti ed apostoli a proposito dei “dottori della legge” che ci caricano di pesi insopportabili senza minimamente toccarli con un dito (Luca 11,46)?
    Credo che solo il pensare umano sia l’unica rivoluzione possibile di questo aberrante stato di cose. Ecco perché è dimostrabile come tale superstizione poggi su insufficiente pensiero nel coglierne la contraddizione e la menzogna: se infatti si attribuisce all’uomo l’intenzione del controllo della malvagità, non significa forse contemporaneamente
    Attribuire all’uomo una tendenza tutt’altro che malvagia? E ciò non è che la negazione del principio che afferma la malvagità umana che si vuole combattere negli contribuenti, anzi nei sudditi di questo infame impero del male. In realtà non siamo mai usciti dal fascismo! La crisi odierna del jure, del giuridico, del civis, e della civiltà, consiste appunto nel fatto che l’autorità adotta la pregiudiziale concezione della natura malvagia dell’uomo in quanto con essa è possibile il dominio dell’astratto sul concreto. La “politica” di Mario Monti, della Fornero, ed anche di Giorgio Napolitano che vive da nababbo al Quirinale, non è altro che tale dominio astratto, vale a dire la volontà alienante di controllare l’uomo-lupo da fuori, cioè escludendo se stessi, in quanto politici super partes (quod super stat, appunto), dalla “lupità”! Che noia avere un posto fisso di lavoro, sostengono questi barbari, però loro e i loro figli il posto fisso ce l’hanno. E che posto! E con quale stipendio! Per fortuna che è vicina la fine del mondo datata 12 dicembre 2012 secondo il calendario Maia! Credo che essa sia, appunto, la fine del mondo marcio di coloro che fino ad ora si sono rifiutati di – o sono stati impediti a – pensare con la loro testa.

  2. Se le procedure per fare un film, sono quelle descritte nell’ articolo, capisco il perchè le nostre produzioni sono costosissime per i contribuenti magari finanziate pure dallo stato e poi i film non li va a vedere nessuno. La soluzione piu semplice, sarebbe quella di farli entrare ne Colosseo, e se non ci stanno tutti, usare anche l’ Arena di Verona e quella di Capua, poi semplicemente, togliergli il telefonino cosi non comunicano piu con nessuno, non farli piu uscire. Semplice no?

  3. Io sarei più per i film d’azione: tanta gente armata che assalta il parlamento, prende per la collottola sti stronzi, li chiude nel colosseo e libera le belve.

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