di MATTEO CORSINI
"Nelle ultime 3 settimane il mercato finanziario cinese si è contratto di circa il 30%, per un controvalore di 3200 miliardi di dollari. Negli ultimi giorni altre 200 aziende quotate hanno sospeso la contrattazione delle loro azioni sul mercato per impedire nuove vendite, e il totale delle aziende coinvolte in questa operazione ammonta ormai a 745, il 26% del totale. La Cina è di fronte al classico fenomeno della bolla speculativa che ora rischia di sgonfiarsi gettando nel panico prima i mercati asiatici, col Giappone in prima linea, e poi quelli occidentali, considerando che la Cina è la seconda economia del mondo e grazie ai suoi avanzi commerciali garantisce da anni ingenti investimenti nelle economie europee". Nicola Morra, senatore del M5S, si è improvvisato cronista/analista di questioni finanziarie, occupandosi dei recenti ribassi dei mercati azionari cinesi.
In Cina da anni prosegue una colossale espansione del credito, con la conseguente espansione
L’attuale crisi e quella precedente da ragione ai “sovranisti”, se con con questo termine s’intende sovranità dello Stato su politica economia e moneta.
E’ normale che succedesse, il mondo degli affari si é sviluppato col debito che va a pesare sui creditori.
Formano Ditte con capitali minimi e crescono sul debito, mentre Banche e Imprese avrebbero dovuto limitare i propri affari al capitale disponibile dichiarato.
Da questo fatto sono colpevoli i Governi i quali per accrescere il PIL, inseriscono nei conteggi anche i furti, le ingiustizie, gli imbrogli, tutto fa brodo nel dichiarare una situazione fittizia che prima o poi crolla.
Anthony Ceresa.