di LEONARDO FACCO
Due, forse tre giorni fa, circolava – tra lo sdegno generale – questa notizia: “Evade un somma pari a 95 centesimi ma il bar gli viene chiuso dall’Agenzia delle Entrate. Questa la “beffa” che ha del ridicolo capitata a Paolo Brofferio, titolare del Romeo cafè restaurant, a Carpi (Modena). Il bar, noto nel comune poiché aperto da circa vent’anni, ora si vede costretto a chiudere i battenti, perché il titolare non ha versato al fisco la quota sotto ad un euro. La chiusura è prevista dal 25 al 27 febbraio e lui dovrà pagare una multa di 2400 euro. La questione si è sollevata poiché il titolare del Romeo cafè restaurant non aveva emesso quattro scontrini fiscali tra il 2007 e il 2012, e il valore totale ammonterebbe a circa 20.50 euro. “Lavoro a Carpi da 23 anni e l’ho sempre fatto nel rispetto delle regole. Ora per 95 centesimi mi trattano come se fossi Al Capone: mettere i sigilli alla porta per tre giorni, precludendo l’ingresso anch
Caro Leo concordo con ogni tua parola! Grande!
Grazie!
Si è ampiamente superato il punto di non ritorno, in italia.
La gente , però, può ancora permettersi di esser gregge.
Non a caso la vera costituzione , quella consuetudinaria e genetica della gran massa dei popoli italici, è basata su poche proposizioni molto indicative che ripeto.
Siam tutti uguali.
Volemose bene.
Tirammo a campà.
A’ da passà a nuttata.
O franza o spagna, purché se magna.
Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato
scurdammoce o passato, siam tutti figli a mammà.
Accà nisciuno è fesso.
Jamme,jamme, aumma, aumma.
Questo è l’italiano medio, in ogni regione.
Concordo con quanto Leo ha affermato una volta : non c’è ancora sufficiente miseria perché i sudditi di cui sopra
si rendano consto dei fatti oltre le parole e le menzogne politiche.
Ma la successiva reazione è ancor più lontana, data la vigliaccheria opportunista che li contraddistingue da sempre e tradizionalmente.
Giusta la tosatura.
Tutta meritata, anzi, dovuta.