di ENZO TRENTIN
Prendiamone atto, e per dirla con lo stile di Giovannino Guareschi: il “mondo piccolo” che faceva convivere Don Camillo e Peppone non consente agli indipendentisti veneti di far progredire la loro giustificata ansia di libertà e di autodeterminazione. L'unica cosa che finora hanno prodotto sono le baruffe, l'antagonismo, la conflittualità, e qualche insignificante, improduttiva, e non determinante elezione nelle istituzioni italiane.
D'altro canto i vari autogoverni del popolo veneto c'inducono a qualche perplessità. Infatti:
Quanti di costoro posseggono un assetto istituzionale condiviso da quel popolo in nome del quale pretenderebbero di governare?
In forza di quale strumento etico-morale impongono le loro deliberazioni?
Ovvero, chi li obbedisce?
Quanti ancora controllano un territorio, per quanto circoscritto?
In che modo possono difendersi da eventuali aggressioni esterne?
Quanti sono coloro che godono di riconoscimenti internazionali?
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