di GIANFRANCESCO RUGGERI
Non costituisce certo una novità la netta impressione che i padani portano con sé da anni di essere sottorappresentati in tutti gli uffici della pubblica amministrazione e più in generale un po’ ovunque siano in gioco posizioni di rilievo; io dico sottorappresentati, altri parlano espressamente di discriminazione bella e buona. Tutti i padani lo sanno, anche i più distratti hanno una chiara percezione del fenomeno e sono consci che, bene o male, possono contare solo sul loro lavoro, perché per noi non c’è molto spazio in graduatorie e posti al sole e guai a cercar di cambiar questo andazzo. Quando infatti il compianto Cesarino Monti ha istituito concorsi che prevedevano punteggi di vantaggio per i residenti, si sono scatenati prefetto e governo, fortunatamente alla fine il buon Cesarino l’ha avuta vinta: quella si che è stata una grande battaglia!
Gilberto Oneto di recente con il suo “Padani o polentoni?” si è preso la briga di verificare
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