di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI
Premetto che sono un cattolico convinto, ma non un cattolico cieco. Quindi, mentre non discuto i principi della fede, mi rifiuto di accettare senza sollevare eccezioni interventi ecclesiastici riguardanti la politica. Se ho una infezione alla mano destra, non infetto anche la sinistra per pareggiare il dolore.
Eccomi quindi a criticare i discorsi papali e cardinalizi relativi ai migranti e mi oppongo all'introduzione in Italia di altra miseria oltre a quella già abbondantemente presente. Oltre tutto, quando ho chiare indicazioni di speculazioni fatte a mie spese riguardanti l'ospitalità di persone di cui solo una minima parte è in fuga da guerre. Guerre, tra l'altro costituite totalmente da ostilità tribali. Non mi si venga a dire che, a puro titolo di esempio non esaustivo, coloro che provengono dall'India , dal Bangladesh, dal Zimbabwe fuggono da una guerra. Ricordo tra l'altro che dall'Italia, in occasione dell'ultima guerra le persecuzio
l’attuale Papa sta trasformando il Cristianesimo in una variante esoterica e irenistica del marxismo
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