di TONTOLO
Oggi David Parenzo non perde occasione per dare addosso alla Lega, anche quando non ce n’è motivo. Il suo zelo di patriota italiano fasciocomunista lo spinge a estendere il suo furore anche contro tutto quello che sa di autonomia, federalismo o identità. Lo fa con la sua consueta eleganza ben farcita di insulti, volgarità, banalità e menzogne, con le carotidi gonfie e l’occhio tiroideo. È diventato la ridicola e odiosa macchietta del leccaculismo di regime, il Goebbels tricolore.
Eppure è lo stesso personaggio che aveva scritto nel neppur lontano 2008 un libro sulla Lega (Romanzo padano. Da Bossi a Bossi. Storia della Lega) che era un devastante campionario di connilinguo, marchette e leccate di culo nei confronti di Bossi e della dirigenza leghista. Giusto qualche perla del viscidume: «Del leader comunista Bossi incarna anche la stessa sobrietà di vita (abita ancora oggi nella sua vecchia casa di Gemonio, in provincia di Varese). Sempre esente dall’ost
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