di PAOLO AMIGHETTI
Lo Stato moderno, per riuscire a legittimare il proprio potere, nel corso del suo sviluppo ha seguito varie strategie: dal XIX secolo, ad esempio, si è servito soprattutto dell'idea di nazione. Della nazione si sono occupati molti pensatori, a partire dal Settecento: in particolare Johann Gottfried von Herder (1744-1803), filosofo prussiano, che ne intravide il carattere naturale, prima che volontaristico. Nei suoi scritti emerge l'idea di nazione come quid a sè stante, come entità dalle caratteristiche esclusive e congenite. Scrive a proposito lo storico Federico Chabod: "Anche fisicamente, i suoi caratteri [della nazione secondo Herder, n.d.a.] sono «permanenti», durano millenni senza mescolanze straniere «se rimane attaccata al suo suolo come una pianta». E moralmente ogni nazione è un mondo a sè, con i suoi valori, un suo modo di pensare, con un suo «processo naturale» di costumi e di idee, di spirito e moralità, che non si deve alterare. [...] «
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