di LEONARDO FACCO
Una volta ho difeso Mateo Salvini da quell’immondezzaio intellettuale che è Vauro; un’altra ho difeso Alessandro Sallusti da una condanna per un articolo firmato con uno pseudonimo; poi, ho difeso finanche Umberto Bossi colpevole secondo la legge di aver vilipeso Napolitano. Per ben 3 volte, ho preso le parti di persone che considero spregevoli pur di difendere un principio!
Oggi, mi tocca rifarlo, perchè se non sopporto la censura in quanto tale (dal Digital Service Act a quella dei fact chekers) dall'altra, trovo vomitevole che la magistratura usi il bastone - ma soprattutto due pesi e due misure, per mandare alla sbarra chi non la pensa come la loro ideologia impone.
Il caso di oggi riguarda Maurizio Belpietro, altro personaggio che conosco personalmente e per il quale non provo alcuna stima, anzi. Eppure, non posso che stare dalla sua parte quando vedo che l'Appartnik Giustizialista tricolore trovi offensivo il fatto che abbia definito “nuovi pir