di MATTEO CORSINI
Intervistato dal Sole 24 Ore, Massimo Rostagno, direttore generale per la politica monetaria alla BCE, ha così respinto le critiche di coloro che ritengono che la politica monetaria sia troppo accomodante:
“Per testare l’impatto di quello che è stato fatto sull’economia, bisogna utilizzare modelli macro-econometrici che permettono di rispondere alla seguente domanda: cosa sarebbe successo al Pil, all’occupazione, all’inflazione se la Bce non avesse attivato questi strumenti come ha fatto, con varia intensità, dal 2014? Si immagina un mondo in cui la Bce non avesse messo in atto le misure e si osserva il percorso del Pil e di altre macro-variabili in questo mondo “controfattuale” generato dai modelli. Questi esercizi indicano che il percorso del Pil sarebbe stato più piatto e l’occupazione e l’inflazione molto più basse di quelle osservate in realtà. Un nuovo studio che verrà pubblicato a breve, per esempio, stima che le misure abbiano
Questo meccanismo di autoreferenzialità mi fa tornare alla mente le valutazioni già fatte da lorsignori a proposito di bitcoin
Semplicemente grottesco pretendere di usare come argomento “controfattuale” i loro stessi modelli, che di “fattuale” non hanno proprio niente.
Cosa dicevano i modelli econometrici delle banche centrali prima dei crolli del ’98 e ’00?
Prima del caos del 2008?
Modelli che, oltre a fallire clamorosamente (questo è empiricamente dimostrato, mentre questo loro mondo “controfattuale” non lo è) ignorano totalmente le dinamiche di lungo periodo.
Il Giappone sarebbe finito in questa situazione, secondo i modelli delle banche centrali?
C’è da spaventarsi veramente a leggere certe cose.