di MATTEO CORSINI
L’Istat ha pubblicato la prima stima sull’andamento del Pil nel secondo trimestre (+0.4% trimestrale e +1.5% rispetto a giugno 2016), e Matteo Renzi ha “sobriamente” commentato così la notizia: «Il tempo è galantuomo: basta saper aspettare. Oggi i dati ISTAT dicono che la strategia di questi anni produce risultati. Flessibilità, non austerity. Giù le tasse a ceto medio e imprese che investono. Scommettere sulla crescita, non sul declino. I risultati arrivano, il tempo è davvero galantuomo. Oggi sarebbe facile domandarsi: chi aveva ragione ad alzare la voce in Europa e a combattere per la flessibilità? Sarebbe facile, ma non servirebbe a nulla. Il passato è passato, la realtà ha smentito i gufi, la verità non si cambia con le fake news».
Ciò che Renzi non dice è che l’Italia, nonostante la “flessibilità” (che sarebbe bene chiamare col proprio nome, ossia “maggiore deficit”), la soppressione del costo del debito dovuta al Qe della B
2400 miliardi di debito pubblico, un dato in difetto che posso assumere come sufficiente.
Ammettiamo che a bocce ferme il governo riesca a mettere da parte 20 miliardi all’anno per ridurlo del 50%.
Obbiettivo 1200 miliardi.
Tempo previsto, ripeto a bocce ferme, 60 anni.
Innanzitutto occorre fermare le bocce e ridurre la spesa pubblica.
Poi, lasciare che l’economia e il risparmio privato crescano.
Mi fermo immediatamente.
Le bocce non si riusciranno a fermare.
Cosa dice del tempo galantuomo il renzi?
Si riferirà , forse, a fatti privati, e familiari.
Ma davvero stiamo a perdere tempo con l’italico Renzi? E cosa avrebbe di diverso da Berlusconi?
E’ dal 1992 che è una presa in giro continua, prima Berlusconi, il cui unico scopo era stoppare l’indipendenza della Padania, poi Prodi, che faceva le stesse identiche cose di Berlusconi (balle a iosa, spesa pubblica, tasse in aumento, debito pubblico in aumento, burocrazia) compreso entrare in Europa e adottare l’Euro senza uno straccio di referendum, fosse solo consultivo ma con una bella tassa per l’Europa, poi Berlusconi, poi i governi non votati non eletti. Se vi raccontassi senza citare le date i provvedimenti, le tasse, il parlamento esautorato che si limita ad approvare decreti scritti e decisi altrove di un anno di legislatura fareste fatica ad indovinare chi era al governo.
Ora il Pd ha mostrato anche ai più limitati mentalmente i suoi limiti e la sua disonestà? Bene, riecco Berlusconi, praticamente lo stesso e Salvini che vuole pure allearcisi….