di ANGELO PELLICCIOLI
E’ in arrivo l’ultimo, ed ennesimo, decreto governativo avente per oggetto il contenimento della spesa pubblica. Per i più acculturati quello sulla “spending review”.
Il decreto ha il precipuo scopo di tagliare alcuni costi eccessivi presenti in talune branche dello Stato e della pubblica amministrazione. Si sono cimentati in tale impresa quasi tutti i governi, succedutisi negli ultimi 15 anni, ma senza risultati degni di nota. Le maggiori difficoltà sono sempre derivate dal fermo ostracismo messo in campo da varie sigle sindacali, più o meno confederate, tutte propense a dar manforte alla pletora dei pubblici dipendenti (magari su sollecitazione di questo o di quel partito, non disposto a perdere consensi derivanti da un latente voto di scambio elettorale: se mi voti avrai il posto assicurato fra i dipendenti pubblici).
A parere di chi scrive la vera riforma della spesa pubblica, e quindi in senso più lato della pubblica amministrazione, che n
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