Il neomarxista Petro all’Onu promuove il “narco-socialismo” ambientalista

di ARTURO DOILO Per alcuni commentatori, l'apparizione di Gustavo Petro all'Onu, neo-presidente marxista colombiano è paragonabile all'aver visto Pablo Escobar Gaviria prendere la parola al palazzo di vetro di New York. Escobar, lo sanno tutti, è il più noto tra i narcotrafficanti, compaesano di Petro, che ha fatto il politico per un breve periodo. Gustavo Petro, ex guerrigliero M19, comunista, prima della sessione plenaria dell'Onu, ha difeso l'industria della coca colombiana sotto le mentite spoglie dell'ambientalismo, difendendo i suoi benefici della cocaina, perché non fa "tanto" danno. Provoca la morte solo quando viene adulterato con altre sostanze mescolate ad esso da persone senza scrupoli per maggiori profitti. In sintesi, per Petro va bene produrre, vendere e consumare cocaina, perché fa profitto, ma soprattutto, perché ben si sposa con l'obiettivo principale dell'Onu, l'Agenda 2030, e soprattutto con la "cura" dell'ambiente. La sua idea è che bisognerebbe le