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Gravidanze, gli autori di uno studio: si sospendano i vaccini Covid-19!

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di MARCO COSENTINO*

È stato pubblicato uno studio in preprint sui dati di farmacovigilanza USA, che confronta i vaccini COVID-19 e i vaccini per l’influenza rispetto alle segnalazioni spontanee al sistema VAERS di disturbi delle mestruazioni e della gravidanza (VEDI QUI).

Tutte le tipologie considerate sono più frequenti per i vaccini COVID-19 (anomalie mestruali, aborto spontaneo, anomalie cromosomiche fetali, malformazione fetale, igroma cistico fetale, disturbi cardiaci fetali, aritmia fetale, arresto cardiaco fetale, cattiva perfusione vascolare fetale, anomalie della crescita fetale, sorveglianza anormale del feto, trombosi placentare fetale, liquido amniotico basso e morte fetale/nati morti).

Gli autori chiedono la sospensione dei vaccini COVID-19 e hanno ovviamente ragione da vendere poiché si tratta di numeri enormi. E tuttavia poi si incontrano quasi solo persone che non hanno avuto alcun problema: perchè?

Si prendano gli aborti entro i primi due trimestri, periodo a rischio enorme. La frequenza è di 5 x 1.000.000 di persone vaccinate, 1 su 200.000 in pratica. Non è una frequenza attendibile dato che c’è comunque da considerare le sottosegnalazioni (farmacovigilanza passiva, ndr) sempre inquantificabile, che stimeremo a 1:10-1:100. Farebbe quindi una frequenza di 1 su 2.000 o 20.000 donne incinte.

È tanto o è poco? A me pare tanto, ma a qualcuno può anche parere poco. Ma sarebbe importante dire a chi si vuole o si deve vaccinare che ha una probabilità su 2.000 di perdere il bambino. E poi decida in libertà. E chi vaccina se ne renda responsabile se accade. Davvero se si fosse consapevoli di questo si insisterebbe a vaccinare il mondo? Io non credo.

*Grazie a Paolo Marenzoni per la segnalazione.

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