di CLAUDIO ROMITI
Se fosse vero che ogni elaborazione umana dipende da una decisione della sfera politica, da un piano elaborato a tavolino dai sacerdoti del bene comune che occupano la stanza dei bottoni, allora si dovrebbe pensare che le prime palafitte siano state costruite su un deliberato imperativo di qualche stregone eletto democraticamente dalle tribù del paleolitico. Ma dato che le cose non stanno affatto in questi termini, e che l'intera evoluzione che ci ha fatto compiere formidabili passi in avanti scaturisce da una forza spontanea presente nella società, l'idea che ancora oggi ci si debba aspettare dalla medesima politica ogni prodigio, trasformando il socialisteggiande welfare in uno stato dei miracoli a beneficio di tutti, è paragonabile alle superstizioni dei nostri antenati di qualche milione di anni addietro.
Per questo mi aspetto che nella prossima campagna elettorale i tanti taumaturghi in servizio attivo permanente si sbizzarriscano nel proporre ricette
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