di PAOLO L. BERNARDINI
Oggi a Pontelandolfo ci sono circa 23 gradi, il cielo è nuvoloso. Una requie dall’afa assassina dell’estate 2017. Indubbiamente, il 14 agosto di 156 anni, il 14 agosto del 1861, l’afa era peggiore. Lo era perché il paese bruciava, e nel paese, messo a ferro e fuoco dai bersaglieri sabaudi, all’interno delle case, bruciavano uomini, donne e bambini. Un massacro sabaudo in piena regola, nelle regole di una politica espansionistica di carattere imperialistico, che ad ogni modo stroncava le resistenze interne, i patrioti borbonici, che ancora, spudoratamente, i libri di testo italiani, in gran parte, chiamano briganti.
Per onore nel vero la strage di Pontelandolfo ha goduto di fama postuma notevole, rispetto almeno ad altri barbari episodi. La hanno cantata in musica all’inizio degli anni Settanta del secolo scorso, gli “StormySix”, in un motivo davvero inquietante; è diventata oggetto di un fumetto. Vi hanno scritti storici informati come Gigi