di ROMANO BRACALINI
Il popolo che si ribella, o solo mostra insofferenza alle direttive della tecnocrazia europea, ha una sua aggettivazione spregiativa in “populista”. Parola di cui si è fatto un uso intimidatorio in questi ultimi giorni. Il potere vessatorio, con tratti di autoritarismo come non si ricordava da tempo, riunisce sotto la specie populista, che ha il suo equivalente in qualunquista, tutti coloro, che a vario titolo, dissentono dalle linee imposte da questa Europa. Dissentire è un diritto democratico garantito da ogni Costituzione civile. Ma nel nuovo ordine finanziario mondiale, che segue i sogni visionari e apocalittici di Napoleone e Hitler, parrebbe piuttosto che la democrazia sia un inutile orpello da eliminare. Chi dissente incorre nella condanna comminata dalla nuova Inquisizione. Populisti i due milioni di catalani, sui sette che ne conta la Catalogna, che martedì 11 settembre hanno sfilato per le vie di Barcellona per chiedere l’Indipendenza da Madr
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