di SALVATORE ANTONACI
Geert Wilders, leader del PVV (Partito per la Libertà) olandese non è tipo da impressionarsi al cospetto di minacce provenienti dai più oltranzisti gruppi terroristi islamici che han giurato di fargli pagare la dura battaglia identitaria iniziata ancor prima della sua uscita dal partito liberale "ufficiale".
Facile, quindi, immaginare come lo stesso non batterà ciglio di fronte al linciaggio mediatico che il carrozzone europeista imbastirà da oggi per reagire alla proposta dirompente di abbandonare al proprio destino la moneta continentale per tornare alla divisa nazionale, quel fiorino per decenni emblema di stabilità monetaria quasi quanto il vicino e potente marco tedesco o il mitizzato franco svizzero.
Il mezzo per realizzare questo ambizioso disegno, naturalmente, passa per la via referendaria, con buona pace di tutti i soloni che evocano la democrazia (rappresentativa) solo per calare dall'alto decisioni già confezionate nei sacri palazzi. L'
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