RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
di ETTORE RIBAUDO
Quello delle lauree false, o dei veri o presunti titoli di studi conseguiti all’estero e “confusi” con lauree valide anche in Italia, sembra essere diventato lo status symbol del momento. Ne sanno qualcosa i grillini, a quanto pare specializzatisi in curricula parzialmente taroccati. Dopo il “bachelor of arts” spacciato per laurea della deputata Marta Grande, crocifissa per questo dalla stampa e dai suoi stessi sostenitori duri e puri a 5 stelle, dal Friuli Venezia Giulia arriva un’altra storia di titoli di studio conseguiti all’estero. In questo caso, però, il dilemma è tragicomico: la neo-eletta in Consiglio regionale Elena Bianchi (capogruppo dei grillini) sostiene di essersi laureata a San Pietroburgo, ma incalzata sull’argomento ammette di non conoscere “più di tre parole in croce” della lingua russa.
Qualcuno però, ricordando i precedenti di Renzo Bossi, Oscar Giannino e soprattutto della collega di partito
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