di PAOLO MARINI
Servirà a nulla che il Governo si prenda cento(!) giorni per revisionare la normativa fiscale in materia di immobili. Sono le riformette di cui il Paese non ha bisogno, anche se non se ne rende pienamente conto. Sono buone a cambiare il nome alle cose e a modificare gli assetti redistributivi - in funzione delle categorie di cittadini che hanno al momento il privilegio di essere un punto di riferimento (i proprietari di prima casa, i percettori di redditi medio bassi, gli amici di Tizio, i questuanti di Sempronio, i leccapiedi di Caio, ecc.).
Da decenni l'ordinamento fiscale è ispirato al medesimo criterio di una rapina (legale, si intende, ma solo perché perpetrata con lo strumento della legge): prendi i soldi dove costa meno (in termini di consenso). Si ha voglia di parlare di 'nuovi diritti civili! Con la stessa arma della legge e segnatamente della decretazione d'urgenza (ma non solo) si è erosa gradualmente la certezza del diritto e, al centro, del diritt
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