di MATTEO CORSINI
Il discorso tenuto da Paolo Savona durante il suo primo incontro annuale con il mercato finanziario da quando è presidente della Consob (20 pagine di cui meno del 10% dedicato all’attività della Consob) è stato commentato per lo più con riferimento alle sue (classiche) elucubrazioni in merito alla sostenibilità del debito pubblico italiano, che sarebbe messa in dubbio per lo più a causa della struttura delle regole comunitarie.
Come dire: il debito pubblico italiano è bello e buono, ma viene dipinto come se fosse Calimero, creando disaffezione da parte degli stessi italiani, che dirottano altrove una parte del loro ingente risparmio.
A parte il fatto che una parte dei titoli di Stato prima detenuti direttamente dai risparmiatori domestici ora lo sono per il tramite di fondi comuni, fondi pensione e polizze vita, continuare a ripetere che si tratti per lo più di un problema a metà tra la rappresentazione distorta della realtà e l’egoismo teutonic