di LEONARDO FACCO
La Triplice sindacale, ed i suoi iscritti, trovano sempre un motivo per fare sciopero o per minacciarne una dozzina. La difesa di Alitalia, uno degli ultimi esempi di mobilitazione, è solo la riprova di quanto il sindacato italiano sia retrogrado, parassita, intellettualmente marcio. Che lo sciopero sia un diritto sancito dalla costituzione è il refrain col quale ci sentiamo ammonire ogni qual volta una categoria decide di non presentarsi sul posto di lavoro. Che qualche grande studioso abbia, però, dimostrato che di diritto non si tratti, si parla poco.
Oltre ad aprire strade nuove e ad elaborare teorie originali nell’ambito della filosofia del diritto e della scienza della politica, Bruno Leoni fu sempre molto attento alle esigenze del mondo produttivo, esercitando la professione d’avvocato e d’amministratore di patrimoni, collaborando a quotidiani e periodici, intervenendo nel dibattito politico ed economico.
In un libro antologico di scritti degli a
Quanto al sindacato, per me è obsoleto da quando ho l’uso della ragione.
E’ una palestra di prepotenti spostati e fancazzisti a tempo pieno.
Una fucina di statalisti , ricattatori e terroristi ancor oggi.
Un centro di potere privilegiato e complice delle malefatte statali.
Un vero e proprio bubbone.
Sono fuori dal tempo e dalla ragione.
Ci separa dal default l’attitudine psicologica della maggior parte della gente che continua a pagare tasse, a chiedere aiuto al carnefice-stato, che ha paura del fisco, che è ignorante alla grande, che investe in titoli di stato, che tiene i soldi in banca ed in euro.
Nei numeri è vero che nominalmente esiste una massa di risparmio notevole.
Una enorme riserva di caccia per politici, burocrati, amministratori, banche.
Ma fintanto che non saranno fisicamente nelle casse pubbliche, essi rimangono numeri utili solo per statistiche addomesticate, previsioni farlocche, rassicurazioni di circostanza.
Io, quando converso con gente ed amici scontenti e che si lamentano minacciando chissà che cosa, suggerisco sempre loro di vuotare i conti correnti, vendere i titoli di stato, ridurre i versamenti al fisco, portare soldi fuori dall’europa , acquistare un poco di oro, ridurre l’esposizione di capitale in italia.
Qualcuno mi ha risposto che sta valutando il costarica, altri la svizzera, e via dicendo.
Nessuno finora mi ha detto di aver intrapreso azioni concrete.
Ecco perché, da come la vedo io, non si è ancora in default.
Perché la gente tollera, non reagisce e tiene a diposizione del brigante statale la saccoccia dei soldi.