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Se chi è al potere si comporta da tiranno, deve accettare di essere combattuto come tale

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di PIERGIORGIO MOLINARI Ciò che nelle società civili contemporanee impedisce che le tensioni e i conflitti degenerino nel sangue e nella violenza non sono le leggi in sé. Piuttosto, è la certezza – l'idea acquisita in secoli di evoluzione storica – che siano stati definiti dei limiti al sopruso dei gruppi e del potere, e che le cosiddette istituzioni – seppure in modo assai imperfetto – rappresentino un argine agli abusi più estremi. In questo modo, nessuno ha da temere che al prevalere dell'una o dell'altra fazione siano messi a rischio tutti i suoi beni o addirittura la sua incolumità come ai tempi di Dante, o che il potere (lo stato) possa a capriccio decidere della vita e della morte dei sudditi come accadeva negli assolutismi antichi. Specularmente, finché si muove nell'ambito di tali limiti, chi detiene il potere sa che nella peggiore delle ipotesi rischia di perdere la poltrona, e non la testa come succedeva talvolta ai monarchi e ai tiranni. La riduzione
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1 COMMENT

  1. “Deve” accettare? E quali strumenti abbiamo per obbligarlo? Intanto stiamo accettando noi ogni sopruso. Sono loro ad affermare che noi dobbiamo accettare di subire in quanto sudditi. Non vedo grandi moti rivoluzionari in cammino.

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