di MATTEO CORSINI
Negli anni scorsi, soprattutto quando fu decretato il lockdown, fu ampliata fortemente la fornitura di garanzie pubbliche sui prestiti bancari alle imprese.
Come sempre, a sud delle Alpi (ma anche altrove, per la verità) non furono fatte molte riflessioni su ciò che sarebbe potuto accadere. Perché per alcuni debitori le difficoltà si sarebbero rivelate temporanee e la loro attività sarebbe ripresa regolarmente (e producendo utili) una volta terminato il lockdown, mentre per altre le difficoltà sarebbero state irreversibili.
Ma quando i governi prendono questi provvedimenti, ciò che si vede è l'aiuto immediato (peraltro il lockdown era stato imposto proprio dal governo); ciò che non si vede, o che non si vuole vedere, è quello che succederà una volta scaduti quei prestiti. Ossia che una parte più o meno consistente non sarà ripagata per intero, rendendo necessaria l'escussione della garanzia a carico, in ultima analisi, dei pagatori di tasse.
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