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Se Togliatti criticava “1984”, vuol solo dire che Orwell ci aveva visto giusto

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di REDAZIONE Di seguito un articolo (uscito sulla rivista ideologica del PCI nel 1950) di rara potenza: Hanno perduto la speranza, pubblicato dall’autore Palmiro Togliatti sotto lo pseudonimo di Roderigo di Castiglia, svela la natura di classe dell’opera letteraria di Orwell e demolisce uno dei maggiori miti alimentati dal capitalismo, ancor oggi vivo. Ciò fa sì che lo scritto di Togliatti, oltre a costituire un esempio di come dovrebbe essere la critica letteraria marxista, conservi gran parte della sua attualità. (1) «Con la pubblicazione di questo racconto dell’inglese George Orwell, che si intitola 1984, la cultura borghese, capitalistica e anticomunistica, dei nostri giorni, ha aggiunto al proprio arco sgangherato un’altra freccia: un romanzo d’avvenire. Il romanzo d’avvenire! Il semplice richiamo a questo genere letterario è pieno di fascino per chi sa quanta e quale parte esso ha avuto nella marcia degli uomini verso una migliore comprensione del lo
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3 COMMENTS

  1. La disonestà intellettuale dei comunisti concentrata in poche righe: ciò che Orwell critica e condanna viene fatto passare come esaltazione. Per loro l’annientamento dell’individuo sarebbe sinonimo di “maggiore giustizia sociale”. I quartieri operai delle città sono un inferno? Vero, come a Bologna dove le sinistrissime giunte hanno costruito e assegnato case popolari a ridosso dell’aereoporto. Piacevoli le notti dei residenti! I cretini che approvavano scritti come questo erano tanti, troppi, già in quegli anni.

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