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Seawatch e diciotti? tosi e le tragedie dell’emigrazione di massa italiana

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di PAOLO L. BERNARDINI La storia dell’immigrazione italiana tra Otto e Novecento si arricchisce di sempre nuovi tasselli. Fioriscono i centri di studio, le collane editoriali, i musei realizzati o progettati. E’ una storia che, se da un lato non è certo finita – diecine di migliaia di (soprattutto) colletti bianchi italiani migrano verso lidi più felici tutt’oggi, ogni anno – da un altro, per quel che riguarda il periodo che va dagli anni Trenta dell’Ottocento agli anni Cinquanta del Novecento, vede interessati quasi trenta milioni di “italiani” (categoria alla fine difficile da definire), dei quali molti faranno ritorno, ma moltissimi altri daranno vita comunità “italiane” che costituiscono ancora “nazionalità” maggioritarie o estesissime in America Latina. E’ noto come l’emigrazione di massa subisca un’accelerazione consistente con la nascita del Regno. Dal solo porto di Genova partirono ben 4 milioni di migranti, almeno, in un traffico di merc
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