di CLAUDIO PREVOSTI
La presidenza danese dell'UE il 2 febbraio ha mostrato un'accanita volontà di aprire nuovi negoziati con Berna nel campo della tassazione del risparmio. Ma, la vigilia, il governo elvetico aveva già avvertito che non entrerà in materia, se la Commissione non rinuncerà dapprima alle sue obiezioni contro l'entrata in vigore degli accordi fiscali "Rubik", che la Svizzera ha concluso nel 2011 con la Germania e la Gran Bretagna.
Copenaghen ha convocato una riunione "ad alto livello" degli esperti dei Ventisette per fare il punto sul dossier della tassazione del risparmio, alla luce dei significativi "sviluppi internazionali" che ha individuato.
La presidenza danese ritiene che le "concessioni" fatte dalla Svizzera a Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania, nella lotta contro l'evasione fiscale, giustifichino un rapido rinegoziato dell'accordo sulla tassazione dei risparmi tra Berna e Bruxelles, in modo che tutti i Ventisette beneficino della "generosità" elvet