di DAPHNE POSADAS
Nelle ultime settimane abbiamo assistito a un preoccupante aumento delle minacce alla libertà di espressione in America Latina, con casi emblematici in Venezuela e Brasile. Entrambi i Paesi hanno mostrato un rifiuto totale delle opinioni altrui espresse attraverso "X", riflettendo l'intolleranza verso il dissenso.
In Venezuela, "X" è diventato uno spazio cruciale per i cittadini non solo per coordinare manifestazioni pacifiche, ma anche per comunicare al mondo le violazioni dei diritti, dopo le elezioni del 28 luglio scorso. In risposta, il regime di Maduro ha bloccato l'accesso a "X" per nove giorni a partire dal 9 agosto, un divieto che rimane tuttora in vigore. Questo blocco limita la capacità dei cittadini di organizzarsi, ma interrompe anche uno dei pochi canali di libera espressione in un Paese immerso nell'oppressione.
In Brasile, "X" è stato sospeso in seguito a una decisione di cinque giudici della Corte Suprema Federale, che hanno imposto multe