di PAOLO L. BERNARDINI
L’attacco francese alle politiche fiscali italiane in relazione alla legge Renzi del 2017 fa suonare un gravissimo campanello d’allarme. Non voglio entrare nel merito del privilegio per i super-ricchi, che sono pochissimi (in Italia, nel mondo), né in quello degli aspetti tecnici della normativa. Il discorso è diverso: la concorrenza tra stati – come avviene negli stati federali, come gli Usa, dove l’Indiana cerca di sottrarre residenti al confinante Illinois tramite l’attrattiva di tasse locali più basse (quelle federali rimangono per tutti le stesse) o in molti altri casi tra i 50 stati americani – è vitale, è sempre esistita, per fortuna, ed è una delle ragioni del progresso dell’umanità. Se l’Italia -Dio volesse- fosse una federazione o ancor meglio una confederazione, vi sarebbe una vitalissima concorrenza tra i vari piccoli stati che la comporrebbero. E’ la concorrenza che ha reso grande l’Italia del Rinascimento. Ma anche l’