di MATTEO CORSINI
Come è noto, l’Italia da ormai oltre due decenni ha quasi ininterrottamente registrato un avanzo primario, ossia un saldo positivo tra le entrate annue e le uscite al netto degli interessi sul debito pubblico. Ciò induce molti a ritenere che la condotta della finanza pubblica sia stata virtuosa e che sia solo per colpa dell’egoismo teutonico se l’Italia continua a essere, con l’eccezione della Grecia, la pecora nera dell’Unione europea e dell’eurozona in fatto di finanza pubblica.
Costoro dovrebbero però rendersi conto del fatto che se, nonostante l’avanzo primario costante, l’Italia ha sempre registrato deficit per via di una spesa per interessi più elevata che altrove, ha ben poco senso prendersela con altri. Al più si dovrebbe essere critici con coloro che hanno legiferato e governato negli anni in cui il debito pubblico si è accumulato, mentre non di rado si indicano alcune di quelle persone come eroi nazionali.
Né si dovrebbe dimen