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Sono le leggi, non il mercato, a precludere la libertà economica

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di HELEN DISNEY Il libero mercato e la globalizzazione rappresentano una forma di sfruttamento, ruggiscono i militanti no global nelle loro manifestazioni. Ma è davvero così? È il mercato che va biasimato? Oppure quanti scendono in piazza per un mondo migliore dovrebbero combattere per sradicare gli incentivi perversi creati dagli accordi internazionali e dalle normative europee? Se vogliamo far uscire dall’indigenza i poveri del Terzo mondo e migliorare la qualità della vita dappertutto, dobbiamo confidare nell’azione governativa o nell’attività imprenditoriale? Ci sono ancora molte tensioni che vanno allentate e rimosse se il nostro obiettivo è dirigerci verso un mondo nel quale sia i Paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo possano trarre beneficio dal libero scambio. Al cuore della crisi vi è un certo attaccamento al protezionismo, che costa la vita – secondo la stima del Centre for the New Europe – a 6600 persone al giorno nel Terzo mondo. Sono i vinco
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