di ENZO TRENTIN
Chi era ragazzino negli anni della II G.M. ha potuto vedere il crepuscolo d'una società classista. Le differenze tra poveri e ricchi erano marcate non solo nel linguaggio che consentiva alle classi agiate un miglior eloquio, e chi parlava in idioma autoctono era naturalmente relegato tra le classi meno abbienti, ma nel vestire come per altri mezzi esteriori. Sulle porte delle chiese era ancora affisso “l'indice” dove si poteva apprendere che quel determinato libro era da considerarsi buono, mentre un altro non lo era. Quello spettacolo teatrale o cinematografico era consigliato, un altro no. Certi fumetti erano edificanti, quelli di Walt Disney no. Gli oratori parrocchiali erano praticamente gli unici luoghi di aggregazione e di gioco a disposizione dei giovani; ma per beneficiarne si riceveva un'educazione o indottrinamento cristiano.
Possiamo genericamente affermare che fu a partire dal 1955 che cominciò una svolta. Infatti, era l'anno in cui l'US Army s
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