di LEONARDO FACCO
Le stime più affidabili, basate sugli archivi sovietici, indicano che Stalin fu responsabile di 6–9 milioni di morti direttamente o indirettamente, includendo esecuzioni (circa 800.000), morti nei Gulag (1,5–1,7 milioni), dekulakizzazione (390.000), deportazioni (400.000) e carestie (3–5 milioni, fino a 8 milioni includendo l’Holodomor). Stime più alte, come i 20 milioni di Conquest o Medvedev, o i 42–60 milioni di Rummel, includono perdite demografiche indirette o sono basate su altri metodi di calcolo.
Ora, reduce da una due giorni in cui ho moderato qualche dibattito su quanto sta accadendo nelle aree del Donbass da almeno dieci anni a questa parte - e dopo la proiezioni di 3 documentari RT vietati in Italia - sono rimasto colpito da un aspetto, su tutti: la difesa di Joseph Stalin da parte degli orgogliosamente comunisti italiani. In sintesi, nei loro interventi personaggi come Vauro Senese, Marinella Mondaini, Fiammetta Cucurnia (molto amica di
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