di GIACOMO CONSALEZ
Caro Fumagalli, ho letto il suo articolo pubblicato ieri su "l'Indipendenza e intitolato "La rivoluzione deve partire anche dal linguaggio" e secondo me lei sbaglia. Lo stato (insisto nell'usare la minuscola) è esattamente quello che lei descrive come "l’insieme dei governanti e dei burocrati, come “corpo separato”, distinto dalla massa del popolo", e trovo sia profondamente mistificatorio proporre che lo stato debba coincidere con la cittadinanza. Quello che io vedo come un problema è il fatto che lo stato venga reificato da parte dei nazionalisti che lo rappresentano come una struttura dotata di un giudizio e di un'etica sua propria, un arbitro imparziale e garante di moralità e giustizia. La concezione Hegeliana dello stato etico, cara alla sinistra italiana, ha prodotto 200 anni di disastri incalcolabili.
Per me lo stato migliore è un branco di minuscoli somarelli imbrigliati con redini corte e tenuti saldamente sotto controllo dalla cittadinanz
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