di CHIARA M. BATTISTONI
Poco meno di tre minuti: stando ai commenti dei media elvetici, una delle allocuzioni più sintetiche degli ultimi anni. Tanto è bastato al nuovo Presidente della Confederazione, Ueli Maurer, per salutare i cittadini e augurare loro buon anno la sera del 31 dicembre; mentre a reti unificate nel nostro come in molti altri Paesi europei i rispettivi Presidenti o i Primi Ministri tracciavano bilanci e delineavano strade future, in Svizzera si andava dritti al cuore dei messaggi. La sintesi, peraltro, è un tratto tipico dei politici di quassù: nell’avvicendarsi annuale delle allocuzioni presidenziali, la brevità è una peculiarità che colpisce (la Confederazione ha ogni anno un nuovo Presidente, primus inter pares, scelto tra i sette Consiglieri in carica che costituiscono il Consiglio Federale, di fatto il Governo; dopo tre anni in cui la Svizzera è stata rappresentata da signore, nel 2013 sarà il signor Maurer il volto della Confederazione). Concisione
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