di ROMANO BRACALINI
In Italia la tentazione autoritaria è ricorrente, mascherata o palese, come solitamente avviene nei paesi in cui la democrazia è solo di facciata, una finzione. Il modo stesso in cui Renzi, da querulo sindaco di Firenze, città di bottegai e tavole calde, è giunto al potere su designazione di Napolitano,non appartiene al costume delle moderne democrazie; ma l’Italia, lo abbiamo detto, fa volentieri a meno dei principi costituzionali e morali, quando essi contrastano con la continuità governativa che più fa comodo al sistema partitocratico.
In questo caso l’articolo 1 della costituzione può fare a meno di recitare che la sovranità appartiene al popolo, quando è più conveniente lasciare che il popolo non si esprima attraverso le urne. Le ultime elezioni del 25 maggio erano precedute dal verbo statalista diffuso attraverso la TV che “il voto è un diritto e un dovere civico”, ma la raccomandazione non era valsa per Monti, Letta, Renzi eletti senz
40% dei votanti, non degli elettori…
Renzi non arriva a Natale.