di ROBERTO GIURASTANTE
Lunedì 10 febbraio non è stata solo la “giornata del ricordo” dei diritti di Trieste e della popolazione triestina violati dalle autorità italiane che immesse nel Territorio Libero quale amministrazione civile provvisoria su mandato fiduciario e in esecuzione della Risoluzione n. 16/1947 del Consiglio di Sicurezza lo hanno invece occupato imponendovi la propria sovranità e cancellando tutti i diritti dei cittadini amministrati.
Lunedì 10 febbraio è iniziata una nuova fase nella lotta per l’indipendenza del Territorio occupato di Trieste. Quattrocento triestini erano in prima linea sotto la pioggia incessante a difendere il Porto Vecchio di Trieste ultimo baluardo di quella legalità che lo Stato italiano vorrebbe spazzare una volta per tutte per distruggere definitivamente la città porto mitteleuropea diventata preda di guerra e ostaggio dello Stato dell’antidemocrazia.
Quattrocento triestini hanno formato la prima catena umana che per dieci o
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