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Il sostituto d’imposta? un furto travestito da agevolazione fiscale

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di JEFFREY TUCKER* Una mia amica, che negli ultimi 15 anni ha compilato i moduli per le imposte sul reddito, quest'anno s'è trovata ad affrontare una situazione insolita. Invece di ottenere un rimborso come accaduto a 4 contribuenti su 5, s'è improvvisamente ritrovata in quel 20% che doveva pagare di più. Ha dovuto firmare un assegno. Denaro che altrimenti sarebbe finito per aggiustare la sua auto, riparare la sua casa, o comprare un nuovo smartphone, è invece finito nelle casse del governo federale. A dire il vero, il suo assegno rappresentava solo una frazione di quello che ha pagato in tasse l'anno scorso. Il problema è che è stata costretta a farlo. Infatti, qui la parola chiave è costrizione. Naturalmente tutte le imposte rappresentano una forma di costrizione, la quale ci impedisce di usare il nostro denaro come vorremmo e ci costringe a consegnarlo contro la nostra volontà allo Stato. Ma nel mondo di oggi, questa realtà brutale è avvolta da una cortina di f
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