di PAOLO L. BERNARDINI
Pisa è immersa in un caldo sole primaverile, l’Arno grigioverde scorre rapido e la sua vista in qualche modo rassicura, la storia prosegue, come la natura, il proprio corso, non ci si immerge mai nello stesso fiume, né nel medesimo fiume s’annega. Solo, passeggiando per il centro, si nota come la miseria crescente pian piano trasformi la città in una città del Sud, nella meridionalizzazione altrettanto crescente dell’Europa – almeno quella mediterranea – per cui Pisa e Genova sembrano sempre più Napoli, Napoli Alessandria (d’Egitto), Alessandria probabilmente Giuba, in Sud Sudan, ma senza il palpabile, l’ancor vivo entusiasmo per l’indipendenza raggiunta nel 2011. Quando tutte le città italiane saranno un solo suk mediterraneo, l’illusione suprema della vita, che si prova in questi mercati di poveri, sarà l’immagine ingannevole di una morte avvenuta. Almeno per chi sappia guardarla.
A Pisa mi portano le mie ricerche d’archivio.