di CLAUDIO PREVOSTI
Uno-due: in meno di 24 ore di Mitt Romney contro Rick Santorum che, dopo la tripletta del 7 febbraio scorso in Missouri, Minnesota e Colorado, per il magnate convertito alla politica e' tornato a essere l'avversario da battere, la nomination repubblicana alle presidenziali Usa del 6 novembre come posta in palio. Romney era gia' partito all'attacco contro il rivale nel dibattito tenutosi ieri tra i candidati del Grand Old Party in Arizona, dove martedi' prossimo andranno in scena le primarie. E oggi a Milford, nel Michigan dove parimenti i sostenitori del Gop voteranno il 28 febbraio, ha rinnovato l'assalto, tutto imperniato sull'incoerenza e dunque l'inaffidabilita' di Santorum, descritto in sostanza come un 'venduto'. Gettarla in rissa aveva gia' giovato a Romney nel contrastare la rimonta di Newt Gingrich, dopo l'exploit di questi nella South Carolina. E la tattica dell'aggressione sembra pagare anche adesso, almeno a giudicare dai sondaggi: i quali danno per i
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