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Vecchi e nuovi schiavi, una storia che viene da lontano

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di GIUSEPPE ISIDORO VIO Il 13 di maggio del 1888 la principessa Isabella firmò la Legge Aurea decretando l’abolizione della schiavitù nell’ultimo paese al mondo in cui era ancora in vigore, il Brasile. Moltitudini di afrobrasiliani furono liberate dalla schiavitù, dal lavoro forzato nelle piantagioni dei fazendeiros, i grandi latifondisti brasiliani che fino allora avevano basato tutta la loro economia sullo schiavismo. Ciò che caratterizzava i proprietari di schiavi era di essere i portatori dell’ideale di non lavorare, la cui traduzione economica emblematica era la persona che, vivendo di rendita, si dedicava all’ozio e quasi sempre era favorita dalle decisioni economiche. Questa logica, valorizzando chi non lavorava, fu incorporata dagli stessi schiavi al momento della loro liberazione. Per la maggior parte d’essi, il passaggio dalla condizione di presi a quella di cittadini significò soprattutto fare quello che prima non gli era permesso e che caratterizzava gl
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