di REDAZIONE
Alessandro Vitale ha scritto: "Per Miglio, il federalismo poteva rappresentare una vera alternativa allo Stato: era la costituzione di un ordine basato su autonomia, concorrenza istituzionale, libertà locale, responsabilità, diritto di secessione.
Era la riscoperta di quell’altra “metà del cielo”, per usare una tipica metafora migliana, in cui lo studioso lombardo collocava le istituzioni perdenti del mondo moderno: dalle Province Unite olandesi alla Lega Anseatica.
Tutti ordini politici privi di un vero centro di potere e basati su accordi essenzialmente privatistici, che hanno indicato all’Europa una strada alternativa rispetto a quella dello Stato che quasi nessuno, però, ha voluto o saputo imboccare. (Forse l’unica eccezione è rappresentata dalla Svizzera)".
Ancora: "In ragione di questo suo radicalismo, Miglio è scomodo anche per chi oggi vorrebbe contrabbandare per federalismo una semplice revisione di quello Stato centralizzato, giacobino
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