German Ursula von der Leyen talks to journalists during a news conference following her election as new European Commission President at the European Parliament in Strasbourg, eastern France, Tuesday, July 16, 2019. (AP Photo/Jean-Francois Badias)
A non molti mesi dalla scadenza del suo mandato come presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel discorso sullo stato dell’Unione, ha manifestato preoccupazioni per l’invasione (parola sua) di auto elettriche cinesi.
“I mercati globali sono invasi da auto elettriche cinesi particolarmente economiche. Il loro prezzo è mantenuto artificialmente basso da enormi sussidi statali. Questa tendenza provoca distorsioni di mercato. Oggi sono qui ad annunciarvi che la Commissione europea sta avviando un’indagine anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina. L’Europa è aperta alla concorrenza; ma non a una corsa al ribasso.”
La prima frase è una constatazione di quanto accade. La seconda anche. E certamente è vera la terza. Peccato che la Commissione guidata dalla signora von der Leyen non sia esente da responsabilità per nessuno dei fatti racchiusi in quelle tre frasi.
L’elettrificazione del settore auto non è un fenomeno di mercato. Non è una evoluzione dovuta a mezzi economici, ma a mezzi politici, per dirla con Franz Oppenheimer. E tra chi ha deciso di essere particolarmente zelante nel forzare tale evoluzione vi è proprio l’attuale Commissione Ue. Non mi risulta che la presidente abbia in alcun modo dissentito dalle (sciagurate e autolesioniste) iniziative spinte dal commissario (ora ex) Timmermans. E neppure nella Ue mancano gli incentivi a carico dei pagatori di tasse. Cambiano le dimensioni.
I problemi del settore auto europeo e del suo indotto, che aveva una posizione di leadership nei veicoli con motore endotermico, sono causati anche dalla furia ecologista della attuale Commissione Ue. Si stupisce la presidente che chi deve comprare un’auto cerchi di spendere il meno possibile, in un contesto in cui l’auto è sempre meno accessibile per le tasche di molti? Crede forse che un aumento del costo della auto cinesi risolva il problema?
Se per soluzione si intende che meno europei potranno permettersi l’automobile, allora credo che il risultato sarà raggiunto. In pratica le emissioni caleranno perché ci saranno meno mezzi a emettere. Chiedere a chi rimarrà a piedi quanto sarà contento.
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Il percorso di deindustrializzazione ed impoverimento europei è molto ben avviato. I risultati non mancheranno.