di GILBERTO ONETO
Maroni è solo. Lo hanno scaricato i bossiani che lui ha un po’ troppo generosamente risparmiato e che ora gli svolazzano attorno come avvoltoi. Si fanno i fatti loro i suoi luogotenenti molto attenti alla loro cadrega e al collocamento dei loro clientes. Si sono fatti da parte i suoi sostenitori della prima ora, quei barbari sognanti che lo hanno portato alla Segreteria e che lui ha in qualche modo emarginato a vantaggio dei cortigiani di Bellerio. Non può contare sugli indipendentisti e sui liberisti esterni al partito che lui ha snobbato quando gli hanno lanciato messaggi di amicizia e collaborazione. E ora lo lasciano da solo anche gli alleati, quelli con cui lui ha assolutamente voluto tornare a consociarsi buttando via le speranze di una larga parte dei suoi.
La pittoresca banda di patrioti, faccendieri, pelasgici, socialisti, manutengoli del malaffare e fratelli d’Italia con cui si è di nuovo imprudentemente alleato ha obiettivi che non coincido
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