di REDAZIONE
PALERMO. Oltre tredicimila dipendenti infedeli, accusati di reati e illeciti amministrativi. Sprechi, truffe, consulenze inutili, corruzione e appalti truccati che costano alle casse dello Stato oltre 5 miliardi e 700 milioni di euro, secondo gli accertamenti effettuati da Guardia di Finanza e Corte dei Conti fra il 1° gennaio 2013 e il 30 settembre scorso. A tanto ammonta infatti il danno erariale causato da diversi tipi di violazioni.
Il numero più consistente è quello dei danni derivanti da frodi al bilancio nazionale e dell'Unione europea: 3.228 casi in tutto, aumentati fra il 2013 e il 2014, che i dipendenti ritenuti responsabili sono chiamati a risarcire con oltre 730 milioni di euro.
Un numero nettamente inferiore di casi quelli del settore sanità che però provocano una vera e propria voragine nei conti pubblici: oltre un miliardo e 280 milioni i danni accertati, 1.176 segnalazioni in tutto, 434 solo nei nove mesi del 2014. In alcuni casi situazioni ec
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Io sarei per indire un referendum per l’abolizione dell’Autonomia siciliana.Credo che in maggioranza i siciliana voteranno SI perchè in 70 anni non ha dato nessun frutto tranne che avvantaggiare classi dirigenti che per via drastica di un’abolizione verrebbero spazzate via.
Poi dicono che i problemi più grossi sono il contante libero e l’evasione…